La selezione clonale, tecnica la cui validità è ormai assodata, ha come obiettivo quello di fornire cloni dei vitigni sicuri dal punto di vista sanitario.
Potrebbe considerarsi indigeno di zone liguri o della Toscana: il Gallesio lo chiama “Vitis vinifera Genuensis, Vulgo Albarola”.
L’Arneis è coltivato in Piemonte nel Roero e nelle Langhe in provincia di Cuneo. Al di fuori dal Piemonte è presente anche in Sardegna.
È di gran lunga il vitigno piemontese principale: intensamente coltivato nelle province di Asti e Alessandria, diffusamente nelle province di Cuneo e Torino.
Coltivato nelle province di Asti e Alessandria, in un’area compresa approssimativamente tra i fiumi Belbo e Bormida, è presente anche in alcune zone del Cuneese.
In Piemonte è assai coltivato in provincia di Asti, sulla sponda destra del Tanaro, e in provincia di Alessandria, nel Novese (Gavi) e nel Tortonese.
Diffusa nel Novarese e nel Vercellese, è presente con il nome di Bonarda in alcune aree della provincia di Torino, del Cuneese, dell’Astigiano e dell’Alessandrino.
Ampiamente coltivato nelle province di Cuneo, di Asti e di Alessandria, ma presente anche in Oltrepò Pavese e nell’area pedemontana ed alpina piemontese.
È coltivato in provincia di Torino (in Canavese, sulla Serra d’Ivrea e sui colli che circondano il lago di Viverone) e in alcuni comuni della provincia di Biella.
La Favorita è coltivata nel Roero e in Valle Belbo, ma è presente anche in alcune zone dell’Astigiano (soprattutto nel circondario di Canelli) e dell’Alessandrino.
Coltivata in tutto il Monferrato Astigiano e Casalese, nel Chierese in provincia di Torino e nell’Albese in provincia di Cuneo.
Coltivato essenzialmente nelle zone di Asti e del Monferrato Casalese ed in parte in aree marginali delle Langhe.
Coltivato nei dintorni di Casorzo nel Monferrato Astigiano, è presente se pure sporadicamente anche nelle adiacenti aree viticole dell’Alessandrino.
In Piemonte è di gran lunga il vitigno a frutto bianco più intensamente coltivato e uno dei principali in molti comuni delle province di Cuneo, Asti e Alessandria.
Intensamente coltivato nelle Langhe e nel Roero in provincia di Cuneo, in Canavese e soprattutto nel comune di Carema in provincia di Torino.
Esiste certamente da qualche secolo nella zona di Albenga (Savona), da dove si presume possa derivare.
Coltivato nei dintorni di Castagnole Monferrato in provincia di Asti e sporadicamente in territori limitrofi della provincia di Alessandria.
Coltivata nel Canavese Orientale e sulle colline Biellesi, nell’Alto Vercellese e Novarese, nel Tortonese e piuttosto intensamente nell’Oltrepò Pavese.
Particolarmente adatto alle zone litoranee attualmente la sua collocazione prevale in Liguria, ma riveste grande importanza in Sardegna ed anche in Toscana.
È coltivata nel Biellese, Alto Vercellese e Novarese. Riveste una certa importanza anche nell’Oltrepò Pavese.
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