Nebbiolo clone CN 36

Nebbiolo clone CN 36 cn 36 foglie

Costitutore: Centro di Studio per il Miglioramento genetico e la Biologia della Vite-Consiglio Nazionale delle Ricerche, Grugliasco (Torino)
Origine: Barolo (Cuneo), biotipo “Lampia” (a foglia intera)
Anno di omologazione: 1980 (D.M. 1/10/1980)
Nucleo di premoltiplicazione: CE.PRE.MA.VI. – Guarene (Cuneo)
Vigneto di riferimento: La Morra (Cuneo); collinare, terreno medio impasto, controspalliera potata a Guyot, densità di impianto 3.600 ceppi/ha; periodo di osservazione 1983-86 (1984-86 per gli aspetti enologici)

CARATTERI MORFOLOGICI DISTINTIVI
Germoglio: tomentosità accentuata dell’apice e delle foglioline apicali, modesta pigmentazione antocianica del tralcio erbaceo.
Foglia adulta: grande e trilobata o quinquelobata ma con lobi inferiori poco accentuati, superficie bollosa, modesta pigmentazione antocianica sulle nervature della pagina inferiore che presenta altresì una tomentosità leggera.
Grappolo a maturità: conico, allungato, ali ben sviluppate, medio-grande (309 g), moderatamente compatto; acino ellissoidale corto, medio-piccolo (d.e./d.l. = 0,94; peso 1,72 g); buccia di colorazione blu-nero.

FENOLOGIA
Pari alla media varietale.

ATTITUDINI COLTURALI
Vigoria: medio-elevata.
Produttività: elevata (4,7 kg/ceppo) benché leggermente incostante.
Fertilità reale: 1,20.
Comportamento alla propagazione: buono con SO4, Kober 5BB e 420 A.
Tolleranza alla muffa grigia del grappolo: pari alla media varietale.

ATTITUDINI ENOLOGICHE
Mosto: concentrazione zuccherina medio-elevata (21,6 %), acidità media benchè leggermente superiore agli altri cloni CVT (pH 3,03 – ac. tartarico 10,18 g/l – ac. malico 3,30 g/l).
Vino (da microvinificazione): il Nebbiolo clone CN 36 fornisce un vino rosso rubino intenso (antociani tot. 82 mg/l); profumo fine, con note florali; adeguata gradazione alcolica (12,4 %), acidità contenuta (pH 3,50 – acidità tot. 5,44 g/l), tannicità moderata (polifenoli tot. 1,65 g/l), più adatto al medio che al lungo invecchiamento.

Testi e immagini sono tratti da “Quaderni della Regione Piemonte”, Regione Piemonte – Assessorato all’Agricoltura

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