Vitigno Brachetto

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Chiamato Borgogna nei dintorni di Canelli. Numerosi sono gli omonimi Brachetti: Brachetto a grappolo grande o Brachettone coltivato nel Roero; Brachetto Migliardi o di Montabone, diffuso tra Acqui e Nizza Monferrato; un terzo Brachetto, sempre a frutto aromatico come i precedenti, sporadicamente presente nei dintorni di Nizza Monferrato; tra i Brachetti non aromatici ricordiamo un Brachèt nel Canavese, un Brachetto valsusino (in realtà Lambrusca di Alessandria) e, fuori dal Piemonte, un Braquet (vitigno ormai quasi scomparso) nei dintorni di Nizza Marittima.

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA
Coltivato nelle province di Asti e Alessandria, in un’area compresa approssimativamente tra i fiumi Belbo e Bormida, è presente anche in alcune zone del Cuneese. Anche in Argentina si coltiva un Brachetto.

CARATTERI MORFOLOGICI
Germoglio: apice aracnoideo, di colore verde giallastro con orli appena aranciati. Foglioline apicali (da 1 a 3) di colore verde chiaro con debolissime sfumature ramate, inferiormente aracnoidee. Foglioline basali (4-5) verdi, inferiormente appena aracnoidee. Il tralcio erbaceo è di colore verde con deboli striature rosse nella parte dorsale.
Foglia adulta: di media grandezza, orbicolare, intera o più raramente trilobata; seno peziolare chiuso, a V stretta, seni laterali superiori, quando esistono, a V o ad U. Lembo spesso, molto bolloso, piano con margini appena revoluti, di colore verde con nervature generalmente verdi. Denti poco pronunciati, a base larga e margini convessi. Pagina inferiore praticamente glabra.
Grappolo a maturità: di media grandezza o medio-piccolo, cilindrico, alato (talora con un’ala lungamente peduncolata) un po’ allungato, né spargolo né compatto; peduncolo di media lunghezza, verde.
Acino: di media grandezza (2,4 g), ellissoidale corto (d.e./d.l. = 0,93), con buccia consistente, mediamente pruinosa, di colore tra il blu-nero ed il nero violaceo; sapore aromatico.

FENOLOGIA
Germogliamento: precoce (prima decade di aprile).
Fioritura: medio-precoce (prima decade di giugno).
Invaiatura: precoce o medio-precoce (prima decade di agosto).
Maturazione dell’uva: precoce (tra la prima e la seconda decade di settembre).

ATTITUDINI COLTURALI E UTILIZZAZIONE
Vigoria: da media a moderata, con tralci a internodi corti.
Fertilità e produzione: regolare ma contenuta (dipendente anche dal precario stato sanitario del vitigno nei confronti dei virus); trascurabile sulle femminelle.
Allevamento e potatura: generalmente controspalliera con potatura Guyot, con un solo capo a frutto di 8-10 gemme; si coltiva però anche con forme di allevamento alte e più espanse con vegetazione a ricadere (cortina centrale, Casarsa) e con potatura più corta (cordone speronato).
Comportamento alla moltiplicazione: buono, ma inferiore rispetto ad altri vitigni piemontesi.
Suscettibilità ad avversità e fitopatie: presenta in molti ambienti uno sviluppo primaverile dei germogli modesto, non raramente accompagnato da fenomeni di carenza: in ciò certamente hanno un ruolo anche infezioni virali e simili, verso alcune delle quali (l’accartocciamento fogliare in particolare) il Brachetto presenta una grande sensibilità. L’uva sfugge generalmente agli attacchi della muffa e del marciume, anche per la precoce maturazione.
Attitudini enologiche: le uve del vitigno Brachetto sono la base per produrre vini speciali dolci e aromatici, frizzanti o spumanti, caratterizzati da una nota fiorale di rosa; se ne ottengono anche passiti di notevole intensità aromatica.

Testi e immagini sono tratti da “Quaderni della Regione Piemonte”, Regione Piemonte – Assessorato all’Agricoltura

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Brachetto

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