Freisa di Chieri, Freisa piccola (cita), Freisetta, Mounfrina. Freisa grossa (Fresa grosa) o Freisa di Nizza o (secondo alcuni) Freisa di Asti è invece il nome con cui viene indicata la Neretta cuneese in gran parte della provincia di Torino e in altre aree piemontesi. La Freisa blu di Carema è cultivar diversa dalla Freisa.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA
Coltivata in tutto il Monferrato Astigiano e Casalese, nel Chierese in provincia di Torino e nell’Albese in provincia di Cuneo. È inoltre presente in tutto l’arco alpino pedemontano, dal Saluzzese, al Pinerolese, al Canavese, ai Colli Novaresi. Fuori dal Piemonte è sporadicamente coltivata in provincia di Vicenza.
CARATTERI MORFOLOGICI
Germoglio: apice aracnoideo, di colore giallo verdastro con orli appena ramati. Foglioline apicali (da 1 a 3) di colore verde chiaro giallastro, appena sfumate di rame, inferiormente aracnoidee con nervature setolose. Foglioline basali (4-5) di colore verde, a zone ramate, inferiormente setolose sulle nervature.
Foglia adulta: medio-piccola, cuneiforme, talora intera o quinquelobata, ma più spesso trilobata; seno peziolare aperto o molto aperto a U, talora con un dente; seni laterali superiori ad U stretta, inferiori ad U o a V. Lembo a profilo piano con superficie poco bollosa, di colore verde chiaro con base delle nervature verde o rosata. Denti mediamente pronunciati, a margini da un lato concavi dall’altro convessi. Pagina inferiore priva di peli striscianti ma con nervature setolose.
Grappolo a maturità: di media grandezza, cilindrico allungato, con un’ala spesso lungamente peduncolata, spargolo; peduncolo molto lungo, verde chiaro o rosato.
Acino: medio-piccolo (1,6 g), ellissoidale o ellissoidale corto (d.e./d.l. = 0,91), con buccia consistente, pruinosa, di colore blu-nero.
FENOLOGIA
Germogliamento: medio-tardivo (terza decade di aprile).
Fioritura: medio-precoce (prima decade di giugno).
Invaiatura: media epoca (seconda decade di agosto).
Maturazione dell’uva: media epoca (fine settembre-inizio ottobre).
ATTITUDINI COLTURALI E UTILIZZAZIONE
Vigoria: da media a elevata; i tralci presentano lunghi internodi e hanno portamento eretto.
Fertilità e produzione: la produttività è di media entità, talora penalizzata da fenomeni di colatura e pertanto non molto costante; la fertilità è medio-alta, ma non si esplica a livello delle gemme basali; le femminelle sono fertili.
Allevamento e potatura: generalmente allevata a controspalliera, vuole una potatura lunga e ricca. Nel caso del Guyot, il capo a frutto è di 12-14 gemme, ma nel Chierese è tradizionale un archetto, anche bilaterale. Si adatta però assai bene a forme di allevamento alte ed espanse, come le pergole dei vigneti del Pinerolese e del Canavese.
Comportamento alla moltiplicazione: buono con i più comuni portinnesti.
Suscettibilità ad avversità e fitopatie: la Freisa è poco suscettibile alle malattie crittogamiche in generale e in particolare alla peronospora, alla muffa e al marciume del grappolo; è però meno tollerante nei confronti dell’oidio; sfugge generalmente alle brinate tardive, ma può essere talora soggetta a colatura e ad acinellatura oltre che al disseccamento del rachide.
Attitudini enologiche: le uve del vitigno Freisa, se pure un poco tanniche, conferiscono al vino un gradevole profumo fruttato con note di lampone e frutti di bosco, caratteristica che viene esaltata nell’ottenimento di vini vivaci (leggermente frizzanti), talora abboccati; la buona dotazione di colore e struttura è adatta anche per l’ottenimento di vini fermi, di pronta beva o di moderato invecchiamento, oppure al taglio con altre uve (tradizionale nel Monferrato Casalese quello con Grignolino).
Testi e immagini sono tratti da “Quaderni della Regione Piemonte”, Regione Piemonte – Assessorato all’Agricoltura
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