Vitigno Pelaverga

vitigno Pelaverga vitigno Pelaverga vitigno Pelaverga

Cari (nel Chierese), Pelaverga di Pagno; nel passato Uva coussa (Astigiano). Non va confuso con il Pelaverga piccolo dei dintorni di Verduno, che è un vitigno distinto, né con il Peilavert canavesano e biellese (colline di Salussola e Cavaglià), che corrisponde al Neretto duro.

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA
Se un tempo doveva essere assai più diffuso in Piemonte, attualmente si trova coltivato quasi solo più nel Saluzzese (e precisamente in Val Bronda, nei dontomi di Pagno) e nel Chierese. Autorizzato nelle province di Asti, Cuneo e Torino.

CARATTERI MORFOLOGICI
Germoglio: apice bianco con sfumature gialle e orli appena rosati; foglioline apicali piegate a coppa, di colore bianco giallastro con orli rosa scuro; foglioline basali spiegate, bianco verdastre con sfumature ramate, inferiormente molto cotonose. Il tralcio erbaceo è interamente rosso nella parte dorsale e nel tratto apicale, verde striato di rosso nella parte ventrale; il tratto apicale è aracnoideo.
Foglia adulta: di media grandezza, pentagonale, con lobi laterali divergenti, a 5 lobi con seni ampi e profondi; il lembo è spesso e bolloso, verde scuro con nervature principali di colore rosso violaceo per un buon tratto; profilo piano con margini revoluti; denti mediamente pronunciati, a margini convessi o appena concavo-convessi; seno peziolare chiuso o a bordi appena sovrapposti, a U o a lira; seni laterali superiori a U o a lira (talora con un dentino); pagina inferiore aracnoidea o poco lanuginosa.
Grappolo a maturità: medio-grande o grande, piramidale o piramidale troncato, mediamente compatto; peduncolo medio-corto, sfumato di viola.
Acino: grande, ellissoidale corto; buccia di medio spessore, molto pruinosa, di colore dal grigio violetto al blu-nero, ma sempre con sfumatura grigiastra dovuta all’abbondante pruina.

FENOLOGIA
Maturazione dell’uva: medio-tardiva o tardiva.

ATTITUDINI COLTURALI E UTILIZZAZIONE
Vigoria: media.
Fertilità e produzione: la produttività è più che buona, ed è principalmente dovuta alla cospicua dimensione del grappolo più che alla fertilità del vitigno.
Allevamento e potatura: viene normalmente allevato in contro-spalliera (con potatura Guyot), talora in pergoletta nel Saluzzese.
Suscettibilità ad avversità e fitopatie: l’uva teme un poco la pioggia in fase di maturazione e può mostrare danni dovuti all’attacco di muffa grigia e marciume nelle annate meno favorevoli.
Attitudini enologiche: un tempo rinomata come uva da mensa (al terzo posto di merito in Piemonte dopo Barbarossa e Favorita), dotata tra l’altro di buona serbevolezza, oggi il vitigno Pelaverga viene vinificato, anche in purezza, dando un vino rosato o un rosso dal colore tenue ma dalla gradevole tonalità rubino-violacea, dal profumo caratteristico, dall’acidità moderata, secco o lievemente amabile: a seconda della lavorazione si adatta ad accompagnare i primi e gli antipasti o i dessert, oppure al fuori pasto.

Testi e immagini sono tratti da “Quaderni della Regione Piemonte”, Regione Piemonte – Assessorato all’Agricoltura

Richiesta informazioni

  • Consulta la nostra Privacy policy