Riportiamo di seguito l’editoriale a firma di Giancarlo Montaldo e Gianluigi Biestro.
“La situazione climatica dell’inverno 2019-20 ci impone di guardare alla realtà con spirito critico e atteggiamento propositivo. Continuare a nasconderci dietro l’illusione che nulla sia cambiato o tutto sia passeggero non porterebbe alcun risultato. Perciò, iniziando il 2020, Barolo & Co vuole ulteriormente ribadire l’impostazione propositiva che ha assunta negli ultimi anni, entrando nell’universo della Vignaioli Piemontesi: un modo di essere maturo e responsabile, ispirato da un approccio moderno e dinamico verso la coltivazione del vigneto, nel rispetto rigoroso dell’ambiente circostante e con un occhio attento al futuro. Con questo primo numero del 2020, Barolo & Co si arricchisce di una nuova rubrica tecnico – divulgativa, “Viticoltura domani”, nelle cui pagine trasmetteremo – con un linguaggio semplice, ma tecnicamente ineccepibile – le nuove frontiere della coltivazione della vite, per divulgare anche tra i lettori appassionati un’idea chiara e positiva della vitivinicoltura, senza segreti e sotterfugi. In questo spirito ricordiamo la figura del Prof. Luciano Usseglio-Tomasset, che in questo numero di Barolo & Co è raccontato da Paolo Monticone come un paladino della ricchezza ampelografica del vigneto piemontese e della sua particolare dotazione in suolo e ambiente.
Intanto, nei mesi invernali, la redazione di Barolo & Co ha progettato la nuova annata e, in particolare, i contenuti del numero di marzo 2020. Le tematiche ambientali segnalano temi di grande attualità come la tendenza del vigneto a spostarsi in altitudine e il recupero della plastica nella logica dell’economia circolare. I temi vitivinicoli occupano lo spazio prevalente con il racconto del Langhe Nebbiolo come vino territoriale di grande capacità interpretativa; e poi le Malvasie piemontesi, il Ruché di Castagnole Monferrato, il Torbato in Sardegna, il Bardolino in Veneto, la Menzione Renesio nella Docg Roero, la Malvasia delle Lipari e la curiosa querelle tra Chianti e Chianti Classico.
Il binomio vino, agricoltura e turismo si esalta nel piacevole itinerario nelle Langhe più alte e nella visita della Casa Museo del Tartufo ad Alba. Tra i mercati esteri raccontiamo quelli di Lione con un pensiero al grande Bocuse sul quale è uscito il bel libro di Robert Belleret che recensiamo. Le numerose rubriche del cibo propongono, oltre alle riflessioni sul Tartufo Bianco d’Alba, spunti sul Parmigiano Reggiano, le bietole tra le “piante alimentari”, l’Olio Extravergine Dop della Lombardia, la colomba pasquale, il Jambon de Bosses e la fragola come frutto salutistico. Un discorso particolare merita la rubrica “Amori possibili” che racconta la cucina pugliese e i suoi potenziali accostamenti con i vini piemontesi. Ritornano le rubriche dedicate alla tavola: i ristoranti in “Fornelli d’Italia” e le vinerie in “Il vino al banco”.
Inauguriamo anche la nuova rubrica “Dove lo compro?”, dove suggeriamo negozi alimentari ispirati alla ricerca della qualità, della valorizzazione dell’origine e della selezione di piccoli produttori. Tra le rubriche culturali ricordiamo le “Testimonianze”, dedicate a Luciano Usseglio-Tomasset e al Bellet di Nizza Marittima e “Incontri con il vino” che racconta il personaggio Lorenzo Corino nel suo rapporto così speciale con il vino e il suo mondo”.