“Questo è l’ultimo atto di un lungo iter che ha visto come protagonisti tutti i produttori del Nizza Docg, uniti nella consapevolezza di avere un grande vino, che aveva diritto ad avere una propria denominazione di origine controllata e garantita” ha commentato il presidente Gianni Bertolino.
“E’ stato un percorso lunghissimo – ricorda ancora Bertolino – e forse nessun’altra denominazione italiana ha dovuto attendere così tanto, ma ne è valsa la pena. La Docg Nizza è finalmente arrivata con la vendemmia 2014 e le prime bottiglie sono uscite a partire dal 1° luglio del 2016. Grazie ai nostri sforzi, alla tanta comunicazione fatta e al grande favore ricevuto fin dall’inizio da parte della stampa specializzata nazionale e internazionale, il Nizza Docg è ormai considerato da tutti una realtà ben definita.”
Anche Gianluca Morino, che ha retto l’Associazione come presidente per ben tre mandati dal 2005 al 2014, esprime tutta la sua soddisfazione: “Mi auspico che il riconoscimento europeo sia il punto di partenza per un’autonomia forte del Nizza Docg, che si fonda sulla coesione dell’Associazione”.
Mauro Damerio, presidente dal 2014 dell’Enoteca Regionale del Nizza, si unisce alla gioia dei produttori: “Ho vissuto fianco a fianco dei produttori questi ultimi cinque anni di attesa, ma sapevamo che questo era l’unico punto di arrivo possibile. Adesso tutti noi possiamo continuare a lavorare con serenità”.
Il riconoscimento dell’Unione Europea (che pone fine al regime di etichettatura transitoria previsto in questi casi) dunque dà ufficialità a un vino già ampiamente riconosciuto dai mercati e molto apprezzato dai consumatori. Ne sono conferma la crescita esponenziale degli ultimi anni nel numero dei vigneti rivendicati a Nizza Docg (oggi sono circa 200 su un potenziale stimato di 720) e delle bottiglie prodotte, che con la vendemmia 2018 raggiungono quasi il mezzo milione di unità.
Il 2019 si è dunque aperto alla grande per tutti i produttori del Nizza Docg, e Bertolino conclude rivendicando il lavoro svolto da quel folto gruppo di vignaioli che “ha lavorato incessantemente per quasi un ventennio al riconoscimento dell’unicità dei propri vigneti.”