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Richiesta in Regione: “Moratoria sui mutui per gli eventi climatici 2023”

Le organizzazioni del comparto vino, con la Vignaioli Piemontesi a capofila, chiedono la moratoria dei mutui per calamità naturale. Le motivazioni sono contenute nella lettera firmata da Eugenio Arlunno, presidente della Vignaioli Piemontesi, indirizzata al Presidente della Regione Alberto Cirio e all’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa. Lo sostengono Piemonte Land con tutti i Consorzi di tutela, le tre organizzazioni agricole Coldiretti, Cia e Confagricoltura, Confcooperative, Legacoop e UEcoop, la sezione vitivinicola di Confindustria.

«Lo scenario che è stato delineato è comune a tutto il territorio viticolo, salvo rarissime eccezioni forse mai come quest’anno, gli effetti del cambiamento climatico si sono manifestati sul territorio padano, e in particolare su quello piemontese, con grande intensità e persistenza. Siccità estrema e temperature elevate sono i due elementi che hanno fin qui dominato lo scenario meteorologico, un quadro eccezionale che ha ben pochi riscontri nel passato e che ha assunto toni drammatici nel corso della stagione produttiva. Ad aggravare la situazione, si ricorda che già la scorsa estate era risultata assai più siccitosa del normale».

«Un 2023 dalle condizioni che definire avverse ed eccezionali è dir poco: grandinate distruttive ed estese come non mai, ondate di calore che hanno accartocciato le foglie delle viti legati a lunghi periodi di siccità che permangono tutt’ora; eventi che non posso che esser considerati vere e proprie calamità naturali». La minore produzione legata allo stress climatico, su base regionale, arriva 25 per cento «un dato peggiore di quanto si potesse stimare un mese fa». Ad allarmare il sistema è la carenza di liquidità, a partire dal singolo viticoltore: forte contrazione degli incassi legati alla minore produzione lorda vendile, a fronte di un aumento dei costi che perdura da ormai 2 anni. Si rischia la sopravvivenza delle aziende viticole, soprattutto nelle aree più colpite dagli effetti del cambiamento climatico.

La richiesta è di «intervenire in tempi rapidissimi con un piano strategico articolato che eviti la speculazione e che permetta la sopravvivenza delle nostre imprese, individuando interventi prioritari ed immediati ed altri più di medio lungo periodo». La richiesta avanzata dall’intera filiera è che venga sottoscritto un accordo con l’Associazione Bancaria Italiana per sospendere il pagamento della quota capitale dei mutui in corso. Insieme a interventi sui prestiti di conduzione si chiede anche l’attivazione di un fondo di garanzia per agevolare l’accesso al credito.

 

 

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