“Non è da ieri che la Cantina Vinchio Vaglio ha cominciato a pensare al territorio da cui provengono le uve “madri” dei suoi vini come uno dei fattori determinanti della loro qualità, ma crediamo che sia venuto il momento per dare vita ad un progetto promozionale di ampio respiro che coinvolga gran parte della Colline della Barbera del Patrimonio Unesco”. Così ha esordito al tradizionale incontro di fine anno con gli operatori della comunicazione il presidente della Cantina, Lorenzo Giordano, accompagnato dal suo vice Cristiano Fornaro, freschi di riconferma nella carica per i prossimi tre anni.
Dopo aver completato la totale ristrutturazione del centro direzionale e aperto una modernissima sala di degustazione, già ampiamente “battezzata” da numerosi appassionati, soprattutto stranieri, la Cantina Vinchio Vaglio si è infatti posta come obiettivo un’altra delle sfide che hanno caratterizzato la sua esistenza: quella di mettere mano all’area collinare che, partendo dai Comuni di Vinchio e Vaglio Serra, interessa anche molti altri centri confinanti, come Belveglio, Cortiglione, Mombercelli, Incisa Scapaccino, Castelnuovo Belbo e Nizza Monferrato.
Il progetto, il cui significativo titolo è “Mare Verde. Vivere il paesaggio del vino”, ideato in collaborazione con l’Associazione culturale Davide Lajolo, è già in avanzata fase di elaborazione da parte dei tecnici dello studio dell’architetto Andrea Capellino.
Il tutto supportato da un sistema tecnologico d’avanguardia e da un’agenzia turistica di riferimento che costituiranno il braccio operativo del progetto. Presentato poco più di un mese fa a numerosi sindaci del territorio, alla presenza del vicepresidente della Giunta regionale, Fabio Carosso, il progetto ha ottenuto pareri decisamente positivi da parte della Regione che potrebbe, utilizzando i fondi del Psr, fornire importanti risorse per la sua realizzazione, “ma noi – ha concluso Giordano – siamo talmente convinti della sua importanza che siamo decisi a portarlo a termine in ogni caso”.
Con 197 soci che operano su circa 480 ettari di vigneto, 70% del quale coltivato a Barbera, i quintali di uva prodotta nelle vendemmia 2021 sono stati poco meno di 46mila (poco più di 14mila atti a diventare Barbera Piemonte doc, quasi 9mila per la Barbera d’Asti docg e già quasi 700 per la Barbera d’Asti docg Bio). Gli ettolitri di vino sono risultati poco meno di 30mila. Il numero di bottiglie vendute sfiora il milione, mentre ha superato il muro dei 600 mila pezzi la vendita dei Bag in Box equivalenti a più di 3milioni e mezzo di bottiglie. Infine il fatturato: quello complessivo, che presenta un incremento del 3,39%, ammonta a più di 9 milioni di euro, mentre è particolarmente interessante risulta quello estero chen superando il milione di euro segna un incremento del 21,4%. Positivo anche l’andamento del mercato italiano che segna un incremento dell’1,5%.